Apple diventa una banca: come cambierà il mondo della finanza

Il mondo della finanza entra in fibrillazione, l’arrivo della banca targata Apple cambia lo scenario consolidato delle transazioni economiche

Apple è in cerca di nuovi stimoli. Essere uno dei maggiori marchi tecnologici della storia, evidentemente, non basta più. L’azienda fondata da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne e oggi diretta da Tim Cook sente il bisogno di ampliare i propri orizzonti a un nuovo mondo. Nello specifico al mondo della finanza.

Apple Banca interna - bonificobancario.it 20230704
Apple Banca: sede iOS (Foto Creative Commons – bonus.it)

Apple dal mese di luglio 2023, infatti, ai clienti della sfera iOS, oltre ai migliaia di servizi già forniti, metterà a disposizione anche la funzione banca. Non è uno scherzo. La Apple sbarca sul mercato finanziario. E lo fa anche con una grande tentazione per tutti i suoi fedeli fruitori. Mettendo a disposizione un importante cashback che alletta davvero in tanti. Di fatto una vera dichiarazione di guerra commerciale a tutti gli istituti finanziari possibili.

Nasce Apple Banca: tutti i dettagli

La prima azione pratica è quella di garantire ai clienti che affidano ad Apple i risparmi, una resa del 4,15% annuo, sull’intero deposito. Cosa di cui al momento non è capace nessuna banca presente sul mercato. Anzi, per dovere di cronaca, va segnalato che fino alla fine del  2022 si rischiava, addirittura, di vedere, quella stessa liquidità che Apple vuol far fruttare, tassata dalla banca d’origine. E come se non bastasse, la creature di Jobs, per invogliare ancora di più i suoi clienti a depositare sotto il suo nome, offre un ulteriore 3% di cashback.

Apple Banca - grafica 20230704
Apple Banca: grafica (Foto Canva – bonus.it)

E su tutti gli investimenti compiuti attraverso la Apple card. E non è affatto poco. Il dubbio che emerge è un altro. Apple non è un istituto finanziario, come riesce a promettere rendimenti simili? La risposta è quasi banale ma molto netta. Si affiderà essa stessa ad un intermediario, ed uno anche bello potente, potremmo quasi definirlo il maggior esperto del settore.

Parliamo della Goldman Sachs che, sfruttando l’aumento dei tassi derivanti dall’accordo con la Apple, non farà altro che girare tutto il ricavato sui suoi stessi depositi, presso la Fed, guadagnando così il 5% da queste entrate. Il 4,15% di queste cifre, come già chiarito, andrà ai clienti che scelgono di affidarsi a Apple, e lo 0,85% rimarrà direttamente nelle loro tasche. Quasi l’uovo di Colombo per una manovra commercialmente e finanziariamente ardita ma potenzialmente foriere di benefici. Tanto per Apple quanto per i clienti