“Dedicata a te”: la carta per fare la spesa. Come funziona

Parte la nuova carta spesa voluta dal governo, sotto la richiesta dei comuni, a sostegno dei redditi più bassi. I dettagli e la norma

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Dedicato a te, la nuova carta della spesa (Canva)

La carta della spesa avrà anche una versione una tantum. Infatti l’attuale esecutivo ha deciso, sdotto la richiesta di aumento del fondo alimentare da parte dei Comuni, di mettere a disposizione dei redditi più bassi un sostegno una tantum per sostenere le spese principali. Si chiama Dedicato a te e si tratta di una carta della spesa in versione una tantum.

Dediucato a te, il nuovo bonus

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Dedicato a te, la nuova carta della spesa (Canva)

La carta ha il valore di 382,50 euro ed è utilizzabile per pagare la spesa intesa come acquisti di generali alimentari escludendo gli alcolici. Per averla non è necessario inoltrare una domanda. In automatico, in base ai dati in possesso dell’Inps sull’Isee degli aventi diritto, saranno emesse delle carte postepay che avranno la funzione di questa carta della spesa.

Il reddito Isee da non superare per ottenere la nuova carta della spesa una tantum è di 15.000 euro. I diretti interessati saranno individuati dai Comuni stessi in base ai livelli di Isee che saranno comunicati dall’Inps.

I comuni in sostanza invieranno dal 18 luglio ai destinatari la comunicazione di assegnazione del beneficio. La carta andrà poi ritirata presso gli uffici postali dai destinatari della comunicazione di assegnazione da parte dei comuni che arriveranno direttamente a domicilio degli aventi diritto.

Accolta, quindi, dall’esecutivo la richiesta da parte dell’associazione nazionale dei comuni italiani (Anci) che avevano fatto emergere l’esigenza di allargare il fondo alimentare che i comuni gestiscono annualmente per sostenere i meno abbienti.

Non hanno diritto alla misura di sostegno una tantum, che tanto somiglia ai bonus del governo Draghi, i nuclei familiari o le persone che già ricevono altri sussidi come il reddito di cittadinanza, l’assegno di inclusione o la Naspi o Dis-coll; Indennità di mobilità; fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito; cassa integrazione guadagni Cig . In questi ultimi casi basta anche che uno solo dei componenti del nucleo familiare percepisca l’assegno di disoccupazione per non rendere fruibile la carta della spesa una tantum.