Finte timbrature: quanto si guadagna con il secondo lavoro illegale

Aumentano sempre più le persone che svolgono un secondo lavoro illegale grazie alle false timbrature. Ecco quanto riescono a guadagnare.

Cresce il numero delle persone che ogni anno svolge un secondo lavoro illegale grazie al metodo delle false timbrature del cartellino. Un fenomeno in uso soprattutto tra i dipendenti della Pubblica Amministrazione, secondo le ultime stime. Nel 2022 c’è stata un’impennata, e pare che questa tendenza, per il momento, non abbia nessuna intenzione di smettere. Si tratta di un modo per arrotondare il compenso da parte dei lavoratori, che spesso in questo modo riescono a raggiungere uno stipendio di tutto rispetto alla fine del mese.

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Operai in fabbrica (Foto da Canva) – Bonus.it

Peccato che, per legge, ciò sia assolutamente vietato, per chi ha un lavoro a tempo indeterminato e full time. Ecco perché, quindi, tali persone virano verso questa possibilità, ovvero timbrare in modo falso il cartellino, in modo da poter fare la seconda attività e guadagnare di conseguenza di più.

Timbrature finte, ecco quanto guadagnano i dipendenti della PA

La Corte dei conti con il Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato ha presentato lo scorso 28 giugno la sua relazione sull’anno contabile 2022, e si è stimato che i dipendenti abbiano guadagnato una cifra complessiva totale pari a 7,6 milioni di euro, grazie alla seconda occupazione abusiva. Ma dai controlli effettuati, si è stabilito come anche le sanzioni per chi ha assunto o si è fatto assumere in modo illegale, siano state ingenti: circa 4 milioni di euro.

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Gruppo di lavoratori (Foto da Canva) – Bonus.it

Un fenomeno, quello della falsa timbratura, che è aumentato del 13% rispetto al 2021, e che è al 30% una delle cause di licenziamento da parte delle amministrazioni pubbliche. Al 31 dicembre 2022 si sono registrati ben 168 casi, e ciò non ha bloccato assolutamente le persone dall’usufruirne.

Di questi casi, 51 si sono conclusi con un licenziamento, 47 sospesi per procedimento penale, 53 con sospensione del servizio e 17 devono ancora essere definiti. Motivo del licenziamento, nella maggioranza dei casi, assenze ingiustificate, con la falsa attestazione di presenza (quindi la finta timbratura) nel 30% dei casi. Nonostante le conseguenze, pare che per il momento i lavoratori in questione, nonostante il rischio, non abbiano intenzione di smettere.