Conti correnti e i costi di gestione: brutta sorpresa

La gestione dei conti correnti va tenuta sempre sotto controllo specie in questo periodo in cui il mondo bancario è in fase di cambiamento

conto corrente
conto corrente e costi di gestione (Canva)

Aprire un conto corrente è un’operazione che va valutata visto che comporta dei costi. Per questo motivo è opportuno chiedersi innanzitutto a quali servizi ci si rivolge. Infatti, spesso può bastare anche aprire soltanto una carta prepagata per compiere le operazioni di cui si necessita.

Conti correnti, i costi di gestione

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conto corrente e costi di gestione (Canva)

Infatti con una prepagata è possibile farsi accreditare lo stipendio ed effettuare bonifici e pagamenti online, ossia i servizi basilari e più diffusi e che possono evitare in certi casi di portare ad aprire un conto corrente.

Passando ai costi secondo la Banca d’Italia nel 2021 il costo medio di un conto corrente “tradizionale” in Italia è stato pari a circa 95 euro. Si è trattato di un incremento del costo medio rispetto agli anni passati. A queste cifre si arriva innanzitutto con costi fissi e variabili.

In tal senso va considerato che le spese del conto corrente si distinguono in:

  • fisse, che vanno pagate a prescindere dall’utilizzo o meno del conto stesso
  • variabili, che dipendono dal numero operazioni e dai canali di utilizzo.

La prima spesa fissa che va considerata è l’imposta di bollo di 34,20 euro annui che si pagano se si superano 5.000 euro di deposito sul conto. Coloro che sono sotto questa cifra non pagano l’imposta di registro. Altre spese fisse dipendono dalla varietà dei servizi collegati al conto che possono variare da una banca all’altra.

Tuttavia, le spese fisse rappresentano i due terzi della spesa totale di gestione di un conto. Per questo motivo prima di aprirne uno è opportuno verificare il canone e i servizi offerti e trovare la proposta più conveniente. Ci sono anche diversi conti a canone zero che offrono, però, servizi limitati e in tal caso bisogna valutare.

Le spese variabili, invece, dipendono dall’utilizzo che ognuno fa dei servizi offerti. Ad esempio, le spese variabili sono quelle relative ai bonifici o ai prelievi al bancomat. In tal caso si può trovare un risparmio nei conti che propongono prelievi a costo zero anche presso altri sportelli bancari.