Dichiarazione dei Redditi 2023: i casi in cui non c’è bisogno di presentarla

Pagare le tasse è un dovere di tutti i cittadini, ma a volte la dichiarazione dei redditi non dev’essere presentata. Ecco quando.

La tanto odiata dichiarazione dei redditi è un dovere per ogni cittadino italiano pensionato o che lavora, e non ci si può esimere dal compilarla. Bisogna dichiarare non solo i redditi percepiti con la professione, ma anche quelli extra e che sono tassabili, per legge. Il periodo preposto è sempre il solito, ovvero verso aprile/maggio, in primavera. Ci sono tuttavia dei casi in cui non è necessario presentarla.

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Persona che calcola le tasse (Foto da Canva) – Bonus.it

Sono casi ben specifici, tuttavia, e oltre che illegale, è anche rischioso non pagarle, se dobbiamo farlo, poiché si rischiano multe salatissime e che andrebbero a toglierci ben più di quanto dovuto, a causa di more o di penali da pagare in più. Ma quali sono, tuttavia, i casi in cui si può evitare di presentare la dichiarazione? Vediamoli nel dettaglio.

I casi in cui non è necessario presentare la dichiarazione dei redditi

Non devono presentare il modello 730 o il modello dei redditi delle Persone Fisiche, ad esempio coloro che abbiano un’imposta non superiore a 10,33 euro. Si tratta ovviamente di un importo molto basso, ma che in alcuni casi può risultare sufficiente per non pagare le tasse. Inoltre, sono esonerati anche i proprietari di un’unica casa, quella in cui vivono.

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Calcolo della dichiarazione dei redditi (Foto da Canva) – Bonus.it

Inoltre, a non dover pagare ulteriori tasse sono anche i lavoratori dipendenti e i pensionati che hanno come unico reddito quello del lavoro o della pensione. Ciò vuol dire che un pensionato che fosse anche proprietario di un immobile in cui alloggia, non dovrà pagare nulla allo Stato, poiché condizioni previste per l’esonero delle tasse.

Infine, ad essere esonerati dalla dichiarazione dei redditi e relative tasse, sono anche coloro che nel corso degli anni hanno eseguito un lavoro che rientra nella collaborazione coordinata e continuativa, ovvero, ad esempio i lavori a progetto, di cui tanto si sente parlare da qualche anno a questa parte e che coinvolgono sempre più giovani nel nostro Paese.