Previsioni sulle pensioni: cosa devono aspettarsi i quarantenni

Le previsioni sulle pensioni sono disastrose. Secondo lo studio dell’Osservatorio della spesa previdenziale, solo due categorie si salveranno

Da anni sentiamo dire che il posto fisso è qualcosa al quale non dobbiamo più pensare, che “i tempi sono cambiati” (a favore di chi?) e che bisogna adeguarsi. Tradotto: siamo e saremo più poveri, mentre i ricchi si salveranno.

Previsioni pensioni
Pensioni (foto Canva) – Bonus.it

Sentiamo ripetere anche che non avremo più le pensioni come i nostri padri e nonni. Un allarme che i lavoratori stanno lanciando da anni, su eco di quanto anche l’Inps sostiene e ribadisce in diverse occasioni.

Previsioni sulle pensioni, chi avrà indennità adeguate

A maggio scorso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ha istituito l’Osservatorio della spesa previdenziale, affidandogli compiti di analisi e valutazione. L’11 luglio c’è stato il vertice con le parti sociali per discutere della pensione dei quarantenni.

Previsioni pensioni
Pensioni povere (foto Canva) – Bonus.it

Come si può immaginare, il quadro emerso è abbastanza desolante. Già la Corte dei Conti aveva effettuato una proiezione simile sulle posizioni previdenziali di chi aveva questa età alla fine del 2020. Sono state prese ad esame undici figure tipo e solo i lavoratori nelle forze armate e nell’ambito sanitario avranno un trattamento economico adeguato. Particolari sofferenze ci saranno per gli autonomi.

I cosiddetti zaini previdenziali sono più alti per gli occupanti delle forze armate con una media di circa 235mila euro mentre quello dei lavoratori della sanità è di oltre 178mila.

Situazione nettamente peggiore per i dipendenti privati così come i commercianti, i coltivatori e gli autonomi, i dipendenti statali e chi lavora nella scuola lavoratori della scuola con zaini inferiori ai 100mila euro. In questi casi pensioni certamente non d’oro ma che potranno garantire una vita dignitosa. Ultimi i lavoratori autonomi, i parasubordinati e i coltivatori diretti.

Si tratta di una vera e propria bolla sociale che potrebbe esplodere. Anzi, vista l’attuale situazione con trentenni ancora alla ricerca di un lavoro stabile, l’esplosione c’è già stata ma nessuno provvede a ricostruire. I tempi in cui gli italiani trovavano abbastanza facilmente lavoro fino alla metà degli anni Ottanta sono molto lontani.