Pnrr, rimodulazione del governo: cosa toglie e cosa inserisce

Arriva la proposta di rimodulazione da parte della cabina di regia del governo sui progetti del Pnrr: stralcio di 16 miliardi

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Pnrr, rimodulazione del piano (Canva)

La rimodulazione del Pnrr, piano nazionale di ripresa e resilienza era un obiettivo di questo governo. L’idea iniziale era quella di rifare l’intero piano ma l’Unione europea avendo già approvato tutti i piani degli Stati membri non ha ceduto in tal senso.

Pnrr, cosa cambia con la rimodulazione

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Pnrr, rimodulazione del piano (Canva)

Inoltre, il piano italiano è stato considerato tra i migliori fra quelli presentati oltre ad essere quello più generoso in termini di fondi di cui buona parte, circa il 40 per cento, sono a fondo perduto. L’unica concessione fatta all’Italia è relativa alla rimodulazione di alcuni progetti.

La cabina di regia del governo ha così trovato l’intesa che è stata già approvata dall’Unione almeno in via preliminare. Infatti entro agosto dovrà essere inviato ufficialmente il nuovo piano nelle parti rimodulate per l’approvazione definitiva della Commissione Ue.

La rimodulazione stralcia alcuni progetti e ne inserisce degli altri. Sugli inserimenti arriva il plauso dell’Unione perché si tratta di misure di efficientamento energetico.

In particolare vengono indirizzati 19 miliardi per il raggiungimento di obiettivi di efficientamento energetico stabiliti dall’Unione nell’ambito del RepowerEu che fissa gli obiettivi in tale campo per il 2026. Questa scelta è stata benvista dalla Commissione che attende, però, il piano per dare la conferma definitiva.

Tali risorse saranno però stralciate da altri progetti e la cosa ha destato qualche critica a livello nazionale. Infatti, vengono stralciati i fondi ai comuni per l’efficientamento energetico per il valore di 13 miliardi.

Questo stralcio ha destato scalpore nell’Anci, l’associazione nazionale dei comuni tramite il suo presidente Decaro, sindaco di Bari. Le misure stralciate sono nove.

Si tratta di: valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni per 6 miliardi, progetti di rigenerazione urbana per 3,3 miliardi, piani urbani integrati per 2,5 miliardi, servizi e infrastrutture sociali di comunità per 725 milioni, promozione di impianti innovativi per 675 milioni, valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per 300 milioni, tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano per 110 milioni; gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico per 1,287 miliardi, idrogeno in settori hard-to-abate da 1 miliardo,