Stop Reddito di Cittadinanza, presidi davanti sede Inps di Napoli

Il Reddito di Cittadinanza giunge al termine della sua esistenza e non mancano le proteste dei cittadini. I timori dei Comuni

La Campania è la regione con il maggior numero di nuclei familiari beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Venerdì scorso sono stati inviati gli Sms da parte dell’Inps che ha annunciato che ad agosto terminerà la misura che dal 2019 ha accompagnato milioni di italiani, come prevede la Legge di Bilancio 2023 del governo.

Reddito di Cittadinanza
Sede Inps (foto AdobeStock) – Bonus.it

Solo a Napoli sono 22mila le famiglie che ricevono il Reddito e sono subito scattate le proteste con l’esterno della sede Inps di via De Gasperi, non lontana dal porto, diventato teatro della manifestazione.

Proteste Reddito di Cittadinanza: timore assalto uffici comunali

Il comandate della Polizia Municipale, Ciro Esposito, con una direttiva ha stabilito di predisporre controlli presso i gli uffici comunali dei Servizi sociali. Insomma, si teme per l’ordine pubblico.

Reddito di Cittadinanza
Ufficio servizi sociali (foto Facebook) – Bonus.it

Sono dieci le Municipalità del capoluogo campano e non si esclude che gli ormai ex beneficiari possano assaltare le gli uffici deputati a ricevere le domande di chi vive in condizioni economiche disagiate.

Sintomi che alcuni cittadini sarebbero scesi in piazza sono state le telefonate che l’Inps ha ricevuto già venerdì scorso, dopo i primi sms. Non solo Napoli, episodi di protesta si sono verificati anche in alcuni Comuni della provincia.

Ricordiamo che la Legge di Bilancio prevede che dopo sette mesi (scaduti a luglio), non deve più ricevere il Reddito i nuclei che in famiglia non ha individui invalidi, minori o over 65: a questi sarà riservato il nuovo Assegno di Inclusione.

Ma perché oltre alle sedi Inps l’allarme riguarda anche gli uffici Servizi sociali dei Comuni? Nel messaggio inviato dall’Inps il 28 luglio è scritto che con la sospensione della misura si invita gli ex beneficiari a fare riferimento ai Servizi sociali o ai centri per l’impiego, nel caso di cittadini che possono svolgere attività lavorative.

Ma ad un problema sociale se ne aggiunge un altro perché dagli stessi uffici che si dovrebbero occupare di orientare i cittadini nel trovare lavoro, c’è carenza di organici: sono impiegati la metà delle risorse necessarie.

Diversi Comuni stanno comunicando ai cittadini che i Servizi sociali non possono riattivare il Reddito di Cittadinanza in alcun modo poiché si tratta di una legge nazionale e che bisogna recarsi nelle sede solo se convocati.