La truffa della casa vacanze fantasma: soldi persi e ferie rovinate

Saltano le ferie, si perdono soldi della caparra e ci si infila in un ginepraio burocratico e legale è l’effetto della truffa della casa vacanze fantasma

Il Ponte di Ferragosto è alle spalle, ma le vacanze, per fortuna, non sono ancora del tutto finite. Da qui alla ripresa dell’anno scolastico e lavorativo, infatti, ci sono ancora diverse opportunità da sfruttare al meglio. E chi ne ha la possibilità è ancora attivo alla ricerca di posti dove divertirsi o semplicemente passare qualche giorno in relax assoluto.

Casa Vacanze fantasma (Foto Canva) bonus.it 20230816
Casa Vacanze fantasma (Foto Canva) bonus.it

Ma purtroppo, come spesso accade, il proposito viene disatteso o peggio ancora sporcato, da un meccanismo, ormai, molto diffuso nella società italiana. E in particolare nelle transazioni via internet. Parliamo della truffa online. Un meccanismo, come detto, molto diffuso e che i malviventi di turno applicano ad ogni aspetto della Vita. E ovviamente non tralasciano le transazioni per la prenotazione della vacanza.

Casa vacanze fantasma, i casi più eclatanti

Quelli che vi stiamo per raccontare sono tre casi di scuola del meccanismo della truffa della casa vacanza fantasma. Una truffa che, secondo i dati più recenti, è stata tentata ai danni del 25% dei turisti dei servizi di booking online facendo cadere nella trappola decine di clienti malcapitati. Una sorta di edizione reale del bel film di Aldo, Giovanni e Giacomo “Odio l’Estate”.

Casa vacanze fantasma, chiavi (Foto Canva) - bonus.it 20230816
Casa vacanze fantasma, chiavi (Foto Canva) – bonus.it 20230816

Nel dettaglio sono emerse all’attenzione della cronaca tre situazioni, simili, ma con dettagli sempre più fantasiosi, una per ogni zona del Belpaese. I casi di truffa sono occorsi a Jesolo, Alba Adriatica e Melendugno quindi in Veneto, Abruzzo e Puglia. Vediamoli nel dettaglio. Nel primo caso la truffa, oltre a costare le ferie alla malcapitata famiglia ha generato un danno di 600 euro di caparra persa. Il tutto per essersi fidati di un sito di booking online che in realtà aveva già affittato, e ricevuto l’intero pagamento, da un’altra famiglia.

Nel caso della truffa perpetrata nel teramano la truffa era ancor peggiore perché la splendida casa con vista mare non esisteva proprio. Soldi persi, 500 euro, giorni di ferie buttati e e benzina sprecata. Stesso metodo, ma leggermente più a buon mercato, per la costa salentina dove ben due famiglie di turisti romani hanno perso rispettivamente i 300 e i 200 euro della caparra. Ma in questo caso per fortuna le forze dell’ordine hanno messo le mani sul truffatore limitando il danno ed evitando la beffa dell’impunità.