Importanti novità in arrivo per gli importi delle pensioni erogate in Italia, a seconda degli scaglioni, verranno rivalutate e integrate al costo dell’inflazione. Le nuove cifre
Le pensioni sono sempre sulla bocca di tutti e a buona ragione. I continui cambi di orientamento, e sistema di calcolo, avvenuti negli ultimi anni, non hanno fatto altro che generare ansie e dubbi. Non solo, hanno destato anche forti preoccupazioni nelle menti di tutti i contribuenti d’Italia e, purtroppo, dato vita ad uno squilibrio importante nei conti dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, l’INPS. C’è poco da dire e molto da fare.
L’unica opzione che al momento rimane effettivamente nelle mani dei cittadini è quella di decidere se andare in pensione nel momento dedicato o proseguire gli anni di lavoro, tentando di accumulare sempre più denaro a beneficio delle future rate pensionistiche. Una questione però spaventa più delle altre. Ad oggi la pensione è raggiungibile, per età minima, attorno ai 67 anni. E per poterci andare, è necessario avere alle spalle almeno 20 anni tondi di contributi. E per molti è davvero una chimera.
Pensioni, nuovi importi in arrivo: le cifre
Nel caso questo non fosse possibile però la storia sarebbe diversa. C’è anche la possibilità di andare in pensione, diverso tempo prima, rispetto la data fissata dall’anzianità. Nel caso, infatti, in cui il lavoratore abbia intrapreso la sua carriera lavorativa in età precoce, gli anni del ritiro dipendono da quanti contributi si hanno alle spalle. La pensione anticipata infatti è un argomento da approfondire parallelamente.
Ad oggi, dicevamo, le stime sono ben diverse da quelle passate. Ma sono altrettanto diverse da quelle future. Recenti studi dicono infatti che gli Under 30, non riusciranno ad andare in pensione prima dei 75 anni. Prospettive spaventose, considerando che già oggi, molti decidono di prolungare la loro vita lavorativa per poter ottenere una pensione migliore. Salendo fino a 75 anni per l’età minima tutto sarà più complicato.
Un’altra notizia che ha dato scandalo è stata quella relativa all’adattamento delle pensioni derivante dall’aumento dell’inflazione. Ogni anno le pensioni degli italiani vengono “aggiustate”, per poter permettere ai contribuenti in pensione, di far fronte all’economia del paese. L’inflazione ad inizio 2023 era salita dell’11%. Le pensioni avrebbero quindi dovuto seguirla ed aumentare almeno del 10%. Ma come potrete intuire, non è stato così. Sono salite solo del 7,3%, lasciando l’amaro in bocca a tutti i pensionati d’Italia.