Geopolitica e investimenti sempre interconnessi. Perchè investire su altri paesi sembra la situazione migliore per entrate sicure.
La geopolitica è fondamentale per i mercati finanziari: si parla di politica, di terra, di forza e potere economico. Se l’Italia appare come un paese forte, allora gli investitori esteri investono, se è debole gli investitori si tolgono di mezzo e smettono di mandare capitali.
Sembra un fatto scontato, ma si tratta sempre di sfruttare le potenzialità e monetizzare. Finché la Germania era inteso come un paese forte, tutti immessi negli investimenti con il paese anglosassone. La regione tedesca adesso, non appare più forte neanche economicamente, questo significa che la geopolitica e i mercati finanziari sono strettamente interconnessi.
Praticamente, al giorno di oggi, non solo puoi investire sulle compagnie private e sulle quelle pubbliche, puoi puntare anche sui singoli stati, In molti lo avete fatto anche attraverso delle piccole operazioni su fondi depositati alla Posta. Investimenti sugli Stati Uniti, sulla Francia sono quelli più affidabili,
Quando si parla di interessi geopolitici, si dice Geo perché appunto ha a che fare con il territorio. Possono essere dei paesi che sono forti economicamente o comunque che hanno delle qualità geopolitiche nel sottosuolo.
Il sodalizio certo è dato da Geopolitica e investimenti: l’uno tira l’altro per guadagni sicuri in futuro
Oggi magari contano le miniere di uranio allora si cerca di stringere i patti con chi li possiede. In un mondo globalizzato con il nostro, i capi di Stato cercano di destreggiarsi nella coalizione per più rapporti stabili possibili. Stringerà un rapporto diplomatico, un sodalizio duraturo.
Per come va l’economia, hanno notato che la Cina è diventata un punto di interesse geopolitico e quindi, nonostante siano nemici numero uno, la Russia ha stretto degli accordi economici con loro cioè mercati finanziari le politica sono strettamente collegati perché uno tira l’altro
Abbiamo accordi internazionali, accordi tra paesi, e accordi economici e ovviamente i mercati finanziari seguono la via più semplice senza più avere a riguardo lo status nemico o amico di chi vanno a incontrare a tavolino.
Per esempio l’Ucraina è un paese ricco di tante materie prime, una chiacchiera per cercare di inglobarla nella propria economia e qualcuno del vicinato (Russia) che si è accorto e si è scatenato il conflitto. La via verso una possibile “economizzazione” del posto sta mantenendo il muso duro. Tanti aiuti per il popolo devastato ma un occhio sempre al proprio guadagno.
