Quanto costa comprare (e mantenere) una seconda casa

Per chi ne ha la possibilità acquistare una seconda casa è un investimento utile tanto a livello economico quanto a livello fiscale

Durante i periodi di crisi economica quella che, nostro malgrado, stiamo vivendo dal 2020 ad oggi c’è un solo modo per ripararsi dal diluvio. I beni rifugio. Parliamo, ovviamente, per tutti coloro che possono mettere in atto un investimento o che, in alternativa, hanno a disposizione dei risparmi da poter impegnare. A prescindere dal normale corso della Vita quotidiana.

Seconda Casa (Foto Canva) - bonus.it 20230829
Seconda Casa (Foto Canva) – bonus.it

I beni rifugio sono quei beni che per la dottrina economica non perdono il proprio valore intrinseco, non vengono depauperati, non vedono ridotto il proprio prezzo di base. Parliamo, tipicamente, dell’oro, dell’argento e dei vari metalli preziosi. Parliamo delle collezioni, francobolli, monete, dischi in vinile, cassette vhs rare. E ovviamente parliamo dei beni immobili. Quindi case, uffici, terreni e appartamenti.

Seconda Casa, i costi reali

Questa premessa allo scopo di addentrarci in un tema che è stato spesso al centro dell’attenzione in questi primi tre anni degli Anni Venti del nuovo secolo. La seconda casa. I suoi pregi, i suoi difetti e i suoi costi. Partendo da un assunto. Per chi può investire in questo bene è sempre fruttuoso. E’ fruttuoso a livello personale, perché si ha un posto dove fuggire dalla routine e dove eventualmente attestare la sede dell’eventuale smart working.

Seconda Casa, modellino (Foto Canva) - bonus.it 20230829
Seconda Casa, modellino (Foto Canva) – bonus.it

È fruttuoso perché impegna capitali in maniera produttiva anziché lasciarli fermi su un conto o su un libretto postale. È fruttuoso perché acquistare un immobile mette in moto il mercato del settore profondamente inciso dalla crisi economica e dal fallimento del colosso cinese Evergrande. Ma al netto del costo per l’acquisto dell’immobile quanto costa acquistare e mantenere una seconda casa? Il costo, ovviamente, varia dalla regione dove viene acquistato l’immobile e dalla zona censuaria nella quale la casa è innestata.

Ci sono poi i costi accessori. In particolare, le imposte catastali e in caso di mutuo l’imposta ipotecaria. Ma non solo. Il tema vero riguarda il pagamento dell’IMU, l’Imposta Municipale Unica e l’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. Ma mentre nel primo caso la cifra è dovuta in ogni caso nel secondo caso varia al variare della condizione dell’immobile. Se è sfitto e viene utilizzato solo dal proprietario fa cumulo con gli altri beni per la dichiarazione dei redditi. Nel caso in cui venga affittato a terzi scatta la cosiddetta cedolare secca. Una tassa del 21% da pagare su quanto viene incassato per l’affitto dell’immobile stesso