Chiamare i soccorsi senza un motivo: cosa si rischia per legge

Chiamare i soccorsi senza un motivo: un caso si è verificato questa estate con tanto di video postato online

Non sappiamo se i ragazzi che a luglio scorso hanno chiamato l’ambulanza per non tornare a casa a piedi fossero a conoscenza che stavano commettendo un reato. Probabilmente sì, anche se forse non conoscevano nel dettaglio cosa rischiavano.

Ambulanza (foto AdobeStock) – Bonus.it

La domanda su cosa si rischia se si allertano i soccorsi senza che ci sia un reale motivo è nata proprio dal caso dei giovani che chiamato l’ambulanza fingendo che uno dei due fosse svenuto, solo per non tornare a Riccione da Coriano a piedi. Loro stessi hanno reso pubblica la storia pubblicando su TikTok il video della bravata, a partire dalla telefonata fino a quando dicono che alla fine l’hanno fatta franca.

Il video ha avuto moltissime visualizzazioni, ben 50mila, in poco meno di 24 ore. È stato ripreso ogni momento, dalla chiamata al 118 dove si dice che l’amico è svenuto fino a quando vengono accompagnati alla stazione di Riccione, passando per il Pronto soccorso di Rimini.

Si sentono anche in modo chiare le domande mirate fatte all’operatore del 118 che chiede di aprire la videocamera per capire qual è l’intervento necessario, cosa bisogna fare. “Ragazzi siamo al pronto soccorso, ci siamo risparmiati la camminata”, è la frase finale che lascia l’amore in bocca.

Chiamare soccorsi senza motivo: di cosa sono accusati i ragazzi

“Gli operatori del 118 abbiano eseguito le procedure in modo corretto e puntuale, attenendosi alle informazioni fornite dal chiamante. Allo stesso modo si sono comportati l’equipaggio, che ha trasportato il ragazzo e l’accompagnatore al Pronto Soccorso di Rimini, fanno sapere dall’Ausl Romagna attraverso una nota che ha avviato una denuncia penale.

Chiamare soccorsi senza motivo
Ausl Romagna (foto pagina Facebook) – Bonus.it

Cosa rischiano? In merito si è espresso l’avvocato penalista Giuseppe Di Palo, noto sul web perché attraverso il proprio canale risponde ad alcune domande come queste.

Non si è integrato il reato di interruzione di pubblico servizio, dice l’avvocato, poiché ciò presuppone un’interruzione che turbi la “regolarità dell’ufficio del servizio” poiché dovrebbe essere un’alterazione del servizio nel suo complesso. di sicuro, continua il legale, può esserci il reato di procurato allarme.

Di certo è che al momento i giovani sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio. Reato per il quale si può chiedere l’oblazione, ossia pagare per eliminare tutto, se il giudice ammette che tale possibilità sia consentita.