Eredità, muore il figlio: come si suddivide sia in presenza o meno di un testamento

Il caso di specie è particolarmente anomalo, ma la giurisprudenza lo ha chiarito con nettezza, ecco cosa succede all’eredità quando il morto è un figlio del titolare del patrimonio.

La Natura e la logica vogliono che i figli sopravvivano ai genitori. E nella maggior parte dei casi è così. Purtroppo, però, avvengono rari, ma non unici, casi in cui è un genitore a sopravvivere ad un figlio. Nel primo caso l’eredità viene gestita dal Codice Civile in via ereditaria diretta. Passando prima per figli e coniuge e poi per i parenti più prossimi fino al sesto grado di affinità e infine, in casi limite, fino ad arrivare direttamente allo Stato.

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Eredità Figlio morto (Foto AdobeStock) – bonus.it

Ma come funziona l’asse ereditario quando a morire non è un genitore ma un figlio? Ebbene, come ogni grande evento della vita, la morte è piena di cavilli legali e come giusto che sia, anche lei è quindi regolata dal Codice civile. Non parliamo solo delle leggi che circondando la sepoltura della salma e questioni simili. Parliamo, come nel caso dei genitori, dell’eredità economica del defunto. Nel caso di un coniuge o della presenza dei figli allora questi saranno i primi beneficiari della somma economica lasciata e dei beni materiali.

Eredità, cosa accade con un figlio morto

I figli competono all’eredità solo con il coniuge, mentre il suddetto coniuge compete anche con genitori e fratelli. A meno che non venga direttamente specificato, in un eventuale testamento bollinato o olografo, le parti allargate della famiglia. Quindi parenti dal secondo grado in poi, non avranno diritto di beneficiare dell’eredità nel caso siano presenti parenti più prossimi.

Eredità figlio morto, notaio (Foto Canva) - bonus.it 20230826
Eredità figlio morto, notaio (Foto Canva) – bonus.it

Ovviamente non si pensa con serenità alla morte, e tanto meno, alla morte prematura di un figlio rispetto ai genitori. Ma è un evento della Vita a cui tutti, in qualche modo, dovrebbero pensare e organizzare al meglio le questioni terrene irrisolte al trapasso. Il nostro mondo è molto lontano dall’essere perfetto. Gli imprevisti sono all’ordine del giorno, per non parlare della vasta presenza di malattie nella nostra attualità.

Tutti potrebbero dover un giorno fare i conti con la possibilità di redigere un testamento, anche scritto a mano come si faceva un tempo, penna in pugno. E assicurare a sé stessi e alla propria famiglia, la certezza che i beni rimasti, verranno distribuiti secondo il volere del defunto. Non secondo una gerarchia che potrebbe non rispecchiare il volere del caro estinto