Stop ai rapporti commerciali con la Cina: le conseguenze per l’economia italiana

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni chiude ufficialmente il progetto bilaterale tra Italia e Cina Via della Seta. Gli effetti pratici

Improvviso cambio di strategia per il nostro Paese. Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni torna dall’India con una scelta molto forte, per alcuni versi inattesa. Al G20 organizzato a New Delhi, infatti, a dispetto dei resoconti ufficiali ci sono state delle vere e propri scintille tra capi di governo. Una di queste ha portato l’esecutivo uscito dalle urne del 25 settembre 2022 a prendere una decisione definitiva.

Via della Seta (Foto Canva) - bonus.it 20230911
Via della Seta (Foto Canva) – bonus.it

Il primo ministro italiano, nella città adibita al G20 edizione 2023, che ricordiamo è il forum periodico tra le venti nazioni ad economia più avanzata, avrebbe dovuto avere un incontro a due con il Capo del Governo e del Partito Comunista Cinese Xi Jinping. Ma qualcosa non è andato come doveva. In quel contesto Meloni, invece di trovarsi davanti il presidente cinese, ha incrociato le armi diplomatiche con Li Qiang, il primo ministro cinese. Una autorità importante nel paese del Sol Levante ma decisamente con meno poteri e meno appeal del Leader cinese. Non di certo chi il nostro Presidente del consiglio si aspettava di vedere.

Via della Seta, lo strappo tra Italia e Cina

Questa discrepanza si è conclusa con una scelta netta da parte dell’Italia nei confronti della Cina. La volontà di archiviare il progetto Via della Seta. Un progetto basato sull’intensificazione degli scambi commerciali tra le due nazioni. Ovviamente non c’è nessuna intenzione di abbandonare definitivamente tutti i rapporti commerciali con la Cina. Solo quelli afferenti allo specifico progetto che, peraltro, non ha fornito ad oggi i risultati attesi.

Via della Seta, Italia-Cina (Creative Commons) - bonus.it 20230911
Via della Seta, Italia-Cina (Creative Commons) – bonus.it

Da segnalare che molti analisti hanno rubricato questa scelta a presunte pressioni degli Stati Uniti sul Governo italiano. Ma in realtà non ci sono riscontri reali. Anche se in verità sono in pochi a credere che non ci siano reali collegamenti tra l’addio al progetto Via della Seta Cina e l’intesa sul PGII, acronimo di Partnership for Global Infrastructure and Investment. Un progetto che sta molto a cuore agli States.

Questo progetto consiste nella creazione di un corridoio ferroviario tra l’India e l’Europa. Un progetto che ha bisogno della massima copertura politica e del massimo delle risorse disponibili. Da registrare che in ogni caso che è stato messo in programma un viaggio della premier in Cina per i primi mesi del 2024. Rapporti tesi ma non chiusi. A questo punto non possiamo fare altro che prendere atto delle scelte e attendere di capire come si evolverà il mercato internazionale nelle prossime settimane