Esodati del Superbonus: senza una casa e i lavori fermi

Gli Esodati del Superbonus sono centinaia di migliaia in tutta Italia e il sistema è ancora ingessato con i cantieri sospesi

Il Superbonus doveva creare edifici energeticamente efficiente e rilanciare i lavori dell’edilizia dopo lo stop causato dalla pandemia. Il piano ha portato benefici solo ai primi che sono riusciti ad aderire al piano prima del fermo delle cessioni del credito a seguito di tante truffe.

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Cantiere Superbonus (foto AdobeStock) – Bonus.it

Chi invece ha avuto accesso al sistema successivamente ha avuto più che qualche problema e oggi si trova con le case ristrutturate a metà. Il Fatto Quotidiano riporta la storia di Valeria, una dei cosiddetti esodati del Superbonus, rimasta bloccata tra le modifiche alla legge e il fermo delle cessione. Sono 33mila le imprese che restano in attesa e ben 350mila famiglie, secondo l’associazione di costruttori Ance. E 30 miliardi di euro che rischiano di andare in fumo.

Oltre ai soldi persi ci sono anche i problemi della casa. Nel caso specifico riportato Valeria ha terminato due Sal, Stato di avanzamento lavori da 47mila euro ognuno, circa il 60% del piano e solo i crediti del primo Sal è riuscita a vendere.

Esodati del Superbonus, ancor ritardi

Ci sono altri 60mila euro di lavori con il terzo Sal e da marzo nulla su muove. Allora ci fu il cosiddetto decreto Cessioni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva detto che ci sarebbero state soluzioni innovative per lo sblocco dei crediti incagliati. Per l’occasione l’amministratore delegato di Enel X, Francesco Venturini, aveva invece parlato di un “un veicolo finanziario che acquisti i crediti fiscali, certificati come certi, liquidi ed esigibili da un primo cessionario”, insomma uno strumento di salvataggio momentaneo.

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Casa in ristrutturazione (foto AdobeStock) – Bonus.it
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Casa in ristrutturazione (foto AdobeStock) – Bonus.it

La piattaforma doveva partire all’inizio dell’estate ma ad oggi nulla ancora. Il sistema bancario nel frattempo è bloccato e non se ne parla di comprare crediti ma sta facendo in modo, come prima, di cederli a terzi per fare “spazio” e comprarne poi altri; in questo modo si dovrebbe sbloccare la posizione di altri che sono in attesa.

Unicredit ha infatti accettato nuovi clienti ma in numero limitato, solo imprese e professionisti che avevano scontato le proprie prestazioni in fattura per il solo 2022. Stessa strategia di Intesa e le Sparkasse ma da sole non possono sbloccare i cantieri e liberare le case per i cittadini che sono in attesa con i dipendenti delle imprese che devono essere pagati.