Contratti di lavoro, se ne possono avere due contemporaneamente: scopriamolo

In tempi di precarietà diventa quasi inevitabile avere più contratti di lavoro, scopriamo insieme cosa dice la legge a riguardo

Viviamo in tempi nei quali il lavoro sembra essere diventato una rarità. Almeno quello che viene proposto con annesso un regolare e duraturo contratto. Eppure, le barre delle ricerche degli italiani parlano chiaro. Una delle ricerche più quotate è proprio quella relativa al lavoro. Ma basta dare uno sguardo al mondo fuori da internet per vedere quanto è complicata la situazione dei giovani.

Contratti di lavoro (Foto Canva) - bonus.it 20230814
Contratti di lavoro (Foto Canva) – bonus.it

Ma non solo. Anche delle persone che dovrebbero teoricamente andare in pensione nel prossimo periodo. Licenziamenti, prestazioni malpagate, contratti a tempo determinato che continuano ad essere chiusi o, nel migliore dei casi, rinnovati con tempistiche che raramente superano i tre mesi. In pratica la situazione è diventata così eccessiva da risultare tragicomica.

Contratti di lavoro multipli, cosa dice la legge

Ma insomma, quale sarà quindi questa famosa ricerca degli italiani riguardante il lavoro e che in pochi sono capaci di aspettarsi? Il protagonista della questione è il famigerato contratto di lavoro e più nello specifico, quanti di questi possono essere firmati da un individuo contemporaneamente. È possibile avere più di un contratto di lavoro acceso nello stesso periodo? C’è qualche norma italiana che lo impedisce?

Contratti di lavoro, team building (Foto Canva) - bonus.it 20230814
Contratti di lavoro: team building (Foto Canva) – bonus.it

Ebbene, il nostro ordinamento, in linea di massima, non mette limiti sul numero di contratti che si possono avere contemporaneamente. Ma attenzione, esistono dei cavilli che non andrebbero trascurati. Uno di questi, è il numero massimo che un dipendente può lavorare durante l’arco di una settimana. Per legge non si dovrebbe superare un determinato numero e quindi, due lavori a tempo pieno, difficilmente possono essere affiancati. Nel caso in cui si sia lavoratori autonomi la situazione è ben diversa.

Essenzialmente si ha il pieno controllo su sé stessi e sulle proprie decisioni, ma glia avvocati, ad esempio, non possono stipulare un contratto con le parti avversarie, stessa storia anche nel caso di un divorzio tra due clienti precedentemente rappresentati in comunione. Molti altri piccoli cavilli tecnici sono presenti nel nostro ordinamento, ma la maggior parte sono pienamente intuibili. Vi basterà fare un giro online più approfondito per capire se la situazione bi-contrattuale che vi è stata proposta, è fattibile o meno