Le strategie (legali) per smettere di pagare le tasse in Italia

Alcuni consigli pratici su come smettere di pagare le tasse in Italia senza incorrere in sanzioni e pignoramenti. Tutti i dettagli

Le tasse per gli italiani sono un vero e proprio incubo. E non potrebbe essere altrimenti. A dispetto della narrazione e dei tentativi, più o meno fruttuosi, di ridurre la pressione fiscale quella presente nel nostro Paese è sempre tra le più alte d’Europa. Se non la più alta. Ufficialmente è al 37%, con un calo dello 0,9% sul dato del 2022. Ma il dato reale dice ben altro. Tra tasse nazionali, locali e occulte siamo ampiamente sopra il 43%. Alcuni analisti la calcolano, in eccesso, addirittura al 49%.

Smettere di pagare le tasse (Foto Canva) - bonus.it 20230828
Smettere di pagare le tasse (Foto Canva) – bonus.it

Tutti fattori che generano, volente o nolente, un’evasione ed un’elusione fiscale altissima. Quando il Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha varato il provvedimento della Rottamazione Quater il dato parlava di circa 90 miliardi di euro di evasione. Ma il dato, aggregato tra sottodichiarazione, nero e attività illegale di aprile 2023 parla di nuovo di cifre ben oltre i 174 miliardi complessivi. Numero assurdi abnormi, fuori controllo.

Tasse in Italia, non pagarle senza infrangere la legge

Numeri che hanno una radice chiara. Il cattivo rapporto tra gli italiani e le tasse, il cattivo rapporto tra chi deve rendicontare l’uso delle tasse. Diventa quindi uso comune guardarsi intorno per capire quali sono i metodi, legali, per pagare meno tasse e per avere a disposizione una quota di reddito maggiore. E a tal proposito sta prendendo quota un fenomeno interessante. Un fenomeno che permette di pagare meno tasse sul lavoro e di non incorrere nelle scure della Giustizia.

Smettere pagare tasse, no reddito (Foto Canva) - bonus.it 20230828
Smettere pagare tasse, no reddito (Foto Canva) – bonus.it

Il fenomeno si chiama residenza fiscale all’estero ed è un fenomeno, un’idea, che stanno accarezzando tanti titolari di piccole e medie imprese e di Partita IVA. Il paradiso fiscale, in tal senso, è Dubai dove la tassazione sul reddito da lavoro è dello 0%. Ma cosa deve fare un lavoratore o un piccolo imprenditore per godere di questa agevolazione legale.

I passi sostanzialmente sono tre. Il primo ottenere un permesso di lavoro per il luogo dove si vuole andare a vivere o a lavorare. Nello specifico Dubai la nota capitale del divertimento degli Emirati Arabi Uniti. Il secondo è lavorare per almeno 183 giorni all’estero in modo da poter aver diritto alla residenza fiscale fuori dall’Italia e, infine, iscriversi all’AIRE, acronimo di Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. Provare per credere.