Casa ed eredi: cosa fare se uno di loro non vuole vendere la proprietà

Cosa accade nell’eventualità di mancato accordo tra eredi nella vendita di una casa in successione, i possibili scenari

Al momento del lutto e del dolore per la morte di un congiunto, succede inevitabilmente quello delle pratiche burocratiche che appaiono tanto inutili e insensate, quanto maggiore è la sofferenza per la perdita della persona cara. Purtroppo non si possono evitare, anzi sono necessarie e obbligatorie.

comunione ereditaria
Divisione eredità (Foto Adobe) – bonus.it

Quindi documenti e dichiarazioni, con comunicazioni da inviare a uffici ed enti, dalle banche all’Agenzia delle Entrate. Si tratta di pratiche che non si possono rimandare troppo, né tantomeno dimenticare e omettere, si rischiano problemi e sanzioni nei casi più seri. Altro momento delicato è quella della successione, nella quale spesso gli affetti lasciano il posto agli interessi e non è mai un momento sereno. Anche tra parenti, tra fratelli possono sorgere incomprensioni e tensioni al momento della divisione e della gestione dei beni ereditati.

Casa, che succede se gli eredi non sono d’accordo

Uno dei casi più comuni e che frequentemente provoca litigi e difficoltà in famiglia è quello relativo alla vendita di un bene ereditato in comune, alla sua gestione nel rispetto degli interessi e delle necessità di tutti i coinvolti. Ricordiamo che l’ordinamento italiano regola mediante il Codice Civile e la giurisprudenza tutta la scottante questione dell’eredità e della successione con una lunga serie di articoli, vista la complessità del tema.

comunione ereditaria
Eredità (Foto Adobe) – bonus.it

Un bene condiviso ricevuto e accettato in eredità è definito in comunione ereditaria, istituto largamente affrontato dalla norma per tutte  le conseguenze che comporta. La comunione ereditaria persiste per tutto il tempo in cui permane la condivisione del bene, ma con la clausola che i coeredi possano richiedere, in ogni momento, al tribunale la suddivisione del bene.

In altre parole, in caso di vendita dell’eredità e senza un accordo soddisfacente tra le parti, ogni coerede può richiedere al tribunale di procedere alla divisione del bene in eredità e quindi di sciogliersi dalla comunione ereditaria, come previsto dal Codice Civile. Nell’eventualità di vendita di un bene in comunione ereditaria è necessario l’accordo di tutte le parti. In caso contrario le ipotesi pratiche sono diverse, vediamo una breve panoramica.

Ipotesi in caso di mancato accordo

Una delle soluzioni a cui si ricorre in caso di disaccordo nella gestione di un bene in comunione ereditaria è la vendita della propria quota, cosa possibile ma che deve seguire un ben preciso iter per essere valida in termini di legge. Innanzi tutto va rispettato il diritto di prelazione degli altri co-eredi. Si tratta del retratto successorio che obbliga chi vende a notificare la proposta di vendita con il prezzo prima verso gli altri eredi della casa.

comunione ereditaria
Eredità (Foto Adobe) – bonus.it

Questi hanno 2 mesi di tempo per esercitare il loro diritto alla prelazione. Se il venditore non rispetta il diritto alla prelazione, finché sussiste la comunione ereditaria, ogni co-erede ha la facoltà di riscattare la quota da chi eventualmente compra. Il fine della norma è preservare l’integrità del bene familiare. Altra opzione, quella della via conciliativa tra le parti.

Il fine della conciliazione è lo stesso: la vendita del bene, ma l’obiettivo è raggiunto mediante il dialogo e la conciliazione dei rispettivi interessi. Infine in caso di mancato accordo, si arriva alla via giudiziale con la quale si richiede al giudice di operare la suddivisione. Prima della decisione del tribunale è obbligatorio tentare la via della mediazione.

Solo nel caso non vada a buon fine, la suddivisione passa al tribunale se non vi è un testamento. Il primo passo è il tentativo di divisione in natura del bene. Nel caso di un bene immobiliare, si propone un frazionamento in diverse unità immobiliari, assegnando a ogni erede una parte. L’operazione si svolge con la presenza di un perito che esamina la questione tecnica.

Se il tentativo non funziona il giudice verifica la possibilità che un erede acquisti tutto il bene, in caso contrario si procede con la vendita all’asta del bene partendo dalla valutazione di valore fatta dal perito nominato dal giudice. Il ricavato sarà così diviso tra gli eredi secondo le loro parti. v.p.