Agenzia delle Entrate avverte: quali messaggi per rimborsi sono truffe

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una nota chiedendo ai contribuenti di diffidare da alcuni SMS che sarebbero stati inviati ad alcune persone: si tratta di una truffa.

In queste settimane vengono erogati i rimborsi del modello 730 in base, ovviamente, alla data di presentazione della dichiarazione dei redditi. Una situazione che sembra stiano sfruttando alcuni malviventi.

Truffa Agenzia Entrate dichiarazione redditi
Agenzia delle Entrate (RafMaster – Adobe Stock) – Bonus.it

Alcuni contribuenti avrebbero, difatti, segnalato di aver ricevuto dei messaggi sul proprio smartphone in cui venivano invitati ad aprire un link per verificare l’avvenuta erogazione. In virtù di quanto accaduto, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una nota chiedendo ai contribuenti di fare attenzione e diffidare da questi SMS.

Truffa Agenzia dell’Entrate: il falso SMS per rubare i dati degli utenti

Lo scorso 11 luglio, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito una nota chiedendo ai contribuenti di fare attenzione ad una nuova truffa che starebbe circolando in questi ultimi giorni relativa ai rimborsi del modello 730.

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Smartphone (Foto da Canva) – Bonus.it

Secondo quanto spiegato dall’ente, alcuni malviventi sfruttando il periodo attuale, durante cui si sta provvedendo ai rimborsi della dichiarazione dei redditi per chi ha presentato il 730 nei mesi scorsi, starebbero inviando degli SMS chiedendo agli utenti di cliccare su un link. Nel messaggio si leggeva, difatti, che l’utente cliccando sul link in questione avrebbe potuto verificare l’effettivo accredito del rimborso.

Una volta aperta la pagina, si chiedeva all’utente di inserire i propri dati ed un numero di carta di credito o di debito. Ovviamente, si trattava di una truffa e l’Agenzia delle Entrate ha chiesto ai contribuenti di fare attenzione e non aprire mai messaggi di tal genere. Quando si ricevono SMS credendo che si tratti realmente dell’ente, l’Agenzia delle Entrate raccomanda sempre di fare una verifica sul proprio sito alla sezione “Focus sul phishing” o eventualmente chiamare ai numeri di telefoni disponibili sempre sul sito.

Non è il primo caso simile che si verifica in Italia: sono numerosi i raggiri registrati con tali metodologie. I malviventi puntano a rubare i dati del malcapitato, soprattutto quelli relativi ai conti correnti, per poi sottrarre somme di denaro. Un metodo che poi difficilmente consente alla vittima di recuperare il denaro.