Nuova modifica per Opzione Donna nel 2024: a cosa sta lavorando il Governo

Potrebbe presto arrivare una nuova modifica che riguarda le pensioni ed in particolare Opzione Donna: le novità

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novità opzione donna 2024 (Foto Adobe-pensioni.it)

Uno dei temi caldi in Italia per quando riguarda la Previdenza Sociale è rappresentato senza ombra di dubbio dalle pensioni. Ogni anno a lasciare il mondo del lavoro sono centinaia di migliaia di persone e, attualmente, sono circa 18 milioni i pensionati nel nostro Paese. Proprio in questi giorni, poi, il governo Meloni è al lavoro per stilare la nuova Legge di Bilancio.

E’ proprio nella Legge di Bilancio 2024 che sarà inserita la nuova Riforma delle Pensioni che guiderà pensionati, e chi dovrà lasciare il mondo del lavoro, per l’intero arco del prossimo anno. Sicuramente nella nuova Manovra non sarà inserita Quota 41, voluta fortemente dalla Lega, ma, con ogni probabilità, si avrà l’estensione di Opzione Donna.

Pensioni, nuova Legge di Bilancio: come cambia Opzione Donna

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novità opzione donna 2024 (Foto Adobe-pensioni.it)

Subito dopo la pausa estiva il governo Meloni si è messo al lavoro per stilare la nuova Legge di Bilancio che dovrà essere pronta ed approvata da Camera e Senato entro la fine dell’anno. La Legge di Bilancio 2024 entrerà in vigore a partire dal primo giorno del 2024 e porterà cos sé, con ogni probabilità, molte novità che riguardano il Fisco e la Previdenza Sociale.

Per quanto riguarda la Previdenza Sociale, un capitolo proprio merita, ovviamente, la Riforma delle Pensioni. Il governo ha bocciato Quota 41 che era stata richiesta dalla Lega e, con ogni probabilità, continuerà a mantenere Quota 103, Ape Sociale per chi svolge i lavori gravosi e prorogherà Opzione Donna.

In questi giorni, poi, si fanno più insistenti le voci secondo cui, Opzione Donna non solo sarà prorogata ma subirà anche delle variazioni che riguardano i requisiti per poterla ottenere. Il sottosegretario leghista al Lavoro e alle Politiche sociali, Claudio Durigon, in una intervista a Il Sole 24Ore ha spiegato che il governo Meloni non solo ha gestito Opzione Donna in modo diverso rispetto il governo Draghi, ma che presto ci saranno anche delle novità.

Quello a cui il governo Meloni sta pensando è eliminare per le tre categorie di donne interessate dall’incentivo, e quindi caregiver, invalide almeno al 74% e licenziate o dipendenti da aziende in crisi, il paletto dei figli per anticipare ulteriormente il pensionamento da 60 a 58 anni.

La Legge di Bilancio 2023 aveva infatti introdotto dei requisiti più stringenti per quanto riguardava l’accesso ad Opzione Donna. Il requisito anagrafico, ad esempio, era stato portato a 60 anni per le donne senza figli e a 59 o 58 anni in caso di uno o più figli. Al requisito anagrafico era poi stato aggiunto il requisito contributivo: almeno 35 anni di contributi maturati.

La stretta su Opzione Donna portata dalla Legge di Bilancio 2023 aveva portato, inevitabilmente, ad una riduzione delle nuove pensioni per le donne che avevano deciso di lasciare il lavoro in anticipo avendo maturato al meno 35 anni di contributi e disposte a ricalcolare l’importo della pensione con il metodo contributivo.

A parlare di questa riduzione sono stati i numeri: nei primi sei mesi del 2023, e secondo il monitoraggio INPS sui flussi di pensionamento, sono state 7.536 le donne che hanno scelto Opzione Donna, contro le 24.559 dell’intero 2022. La grande maggioranza (4.120) di chi ha scelto questa opzione prende meno di mille euro al mese.