Sono previsti scossoni anche per la pensione di cittadinanza?

Qual è la situazione dei percettori della pensione di cittadinanza, che cosa accadrà nei prossimi mesi per questa misura

La Pensione di Cittadinanza (PdC) è la misura integrativa per over 67 che affianca il reddito di cittadinanza come stabilito dalla legge che ha introdotto nell’ordinamento tali prestazioni di contrasto alla povertà e di supporto all’inclusione sociale. Quindi dal 2019 sono centinania di migliaia i beneficiari della Pensione di Cittadinanza.

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Pensionata (Foto Adobe) – bonus.it

In particolare nel corso del 2023 tra i mesi di gennaio e giugno, secondo quanto riportato dall’Osservatorio della Pensione e del Reddito di Cittadinanza dell’Inps, si stima che i nuclei familiari percettori di PdC siano stati 138.918, con un numero maggiore di titolari della prestazione in Campania, Sicilia, Lombardia, Lazio, Puglia. L’importo medio mensile della Pensione di Cittadinanza per tutto il territorio italiano è per il 2023 di 302,47 euro a nucleo familiare.

Quali prospettive per la pensione di cittadinanza

Dobbiamo ricordare che la prestazione è concessa ai nuclei familiari composti soltanto da persone con un’età pari o superiore a 67 anni, oppure a famiglie di over 67 con componenti conviventi più giovani della soglia indicata, se questi siano in condizione di disabilità o non autosufficienza.

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Pensionato (Foto Adobe) – bonus.it

In sostanza, si tratta di un aiuto per le famiglie composte da anziani in condizioni di disagio economico comprovato (isee familiare non superiore a 9.380 euro con reddito di 7.560, incrementato solo in caso di residenza in abitazione in affitto). Inoltre i beneficiari della PdC sono esonerati, proprio per la loro età, alla Dichiarazione di disponibilità immediata al lavoro. Per ottenere il sussidio è necessario presentare specifica domanda all’Inps.

Questa misura, come il Reddito di Cittadinanza, continuerà ad essere erogata alle persone aventi diritto fino al mese di dicembre 2023, ma come ribadito dal ministero del Lavoro a partire dal 1° gennaio 2024 verrà abolita. Da quella data sarà possibile presentare domanda per la nuova prestazione introdotta dalla normativa: l’Assegno di inclusione la nuova prestazione per il sostegno economico e l’integrazione sociale.

Dunque la Pensione di Cittadinanza verrà di fatto assorbita dalla nuova misura di contrasto alla povertà. I requisiti economici e di reddito resteranno simili, come non subiranno sostanziali differenze quelli di cittadinanza, di residenza e di soggiorno. La durata del beneficio non muterà: 18 mesi per poi essere rinnovata per altri 12.

Da sottolineare tuttavia che l’erogazione del nuovo beneficio non sarà automatica, quindi anche gli anziani oltre i 67 anni di età dovranno presentare domanda all’Inps per via telematica, mediante la nuova piattaforma digitale SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) operativa ormai dal 1° settembre.

Anche la carta ricaricabile attuale andrà in soffitta. Infatti la nuova prestazione sarà erogata attraverso un nuovo strumento di pagamento elettronico ricaricabile: la Carta di Inclusione, con caratteristiche simili a quelle della precedente carta per gli acquisti previsti dalla legge e per il prelievo di 100 euro per ogni componente la famiglia, moltiplicato per la scala di equivalenza.

Tempi di attesa per la presentazione della domanda

Non vi sono molte differenze, quindi, per i percettori più anziani delle misure, ma sarà necessario comunque possedere tutti i requisiti previsti e presentare specifica domanda per la nuova carta, niente automatismi nei versamenti e questo è un elemento da tenere presente.

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Inps (Foto Adobe) – bonus.it

Comunque anche per l’Assegno di inclusione sarà possibile avere l’assistenza di un patronato o di un Caf per la presentazione della richiesta, fin dal mese di gennaio del prossimo anno per mantenere una continuà nei versamenti. Niente modifiche sostanziali, ma una nuova procedura da seguire nella nuova piattaforma Inps.